[CINEFORUM] Slevin - Patto Criminale

Regia di Paul McGuigan (2006)

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    locandinapg8


    Slevin - Patto criminale (Lucky Number Slevin) è un film del 2006 diretto da Paul McGuigan.

     
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  2. SuicideLullaby
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    Mancano solo le risate in sottofondo e il uaaaaao quando lui è nudo, la mancanza di quest'ultimo ieri è stata sopperita da jose. Merci.
     
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    Film molto bello, nel suo genere uno dei miei preferiti.

    Il finale
    quando Goodkat non spara ai due fidanzatini, dà anche un lieto fine che fa da chiusura ai toni da commedia iniziali. A mio avviso, ed è lettura personale, Goodkat non spara a Slevin e Lindsey perché come anni prima aveva salvato il ragazzino da una morte certa, vedendolo innamorato e felice, gli regala/concede una vita nuova, una vita normale.


    A chi abbia apprezzato la trama e i colpi di scena, consiglio I soliti sospetti. Le analogie tra i due film sono notevoli, e Slevin ha un grosso debito nei confronti dell'altro, che a mio avviso è superiore su ogni punto. La trama, priva di spoiler è: un gruppo di criminali noti, i soliti sospetti, viene assoldato da un criminale di cui nessuno conosce l'identità, Keyser Söze, per un colpo rischioso. Nulla è quello che appare.

    Se doveste decidere di vederlo, vi prego di non cercare prima della visione l'identità Keyser Söze; il regista girò tutto il film senza dire agli attori chi lo fosse.
     
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    • エリカ ~ ★

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    Sarò sincera: a me non ha fatto impazzire, ma non è nemmeno dispiaciuto.
    Avevo capito la trama dall'inizio e quindi è risultato essere un tantino prevedibile, ma nel complesso non è un brutto film.
    Hanno usato quel device del bizzarro e un tantino pulp che non dispiace, sebbene poi si riveli una storia ricca di sentimenti.
    Non voglio dire che sia stato una delusione, perché non è così. Di certo mi aspettavo qualcosina di più, ma d'altronde la prima volta che lo vidi non ero in me, quindi non so cosa mi fossi immaginata.

    Qualcuno ha consigliato anche "Seven Psychopaths" che vorrei vedere (quando uscì lo consigliai ad altri, senza mai vederlo), prendetelo in considerazione per il cineforum V_V.


    Ottima la colonna sonora e i protagonisti (vabè, cast stellare, manco a dirlo).
     
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    Attorney at lawl

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    Sei un santo Abso.
    Era e resta uno dei miei film preferiti. Feci una recensione qualche anno fa, se riesco a trovarla e se non me ne vergogno magari la posto.
     
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    Mi sono appena ricordato. Altri due film che per la fabula e concezione dell'intreccio possono ricordare Slevin sono, Identità (Identity), film che ricalca il romanzo di Agatha Christie, Dieci piccoli indiani, ma con una variante sorprendente. E, Doppia ipotesi per un delitto (Slow Burn) film meno riuscito, ma che si fa guardare.
    Di ambientazione militare e con più azione che psicologia, e se amate sessantamila colpi di scena, c'è Basic.
     
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    Alt er Tabt

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    Ho visto tutti i film che hai citato, anche perché è un genere che mi piace molto. Però personalmente io faccio alcune distinzioni senza metterli tutti sullo stesso piano. Inoltre per me non basta avere un colpo di scena per essere considerati tutti in una stessa categoria. Altrimenti dovrei accostare a questi anche film come Fight Club, Il Sesto Senso o Memento. Inoltre io faccio una distinzione tra i film che risultano belli anche ad una seconda visione perché si colgono riferimenti e particolari che lo arricchiscono, da quelli che invece si limitano ad avere "solo" un plot twist nel finale. Film come Fight Club, Memento, Seven e il già citato I Soliti Sospetti, reggono benissimo una seconda visione entusiasmando quasi quanto la prima. Poi ci sono altri film che si basano quasi del tutto sul finale, come ad esempio Il Sesto Senso o Identity da te citato. Slevin è un caso particolare anche perché vuole accontentare un po' tutti i gusti, si capisce dalla definizione "crime comedy" che ho visto usare ieri sera. Nella prima metà vuole essere più commedia, un po' alla Guy Ritchie. Poi però acquisisce toni più seri dopo il colpo di scena e diventa molto più crudo. Questa netta distinzione secondo me non era appropriata e ne ha spezzato il ritmo, salvo poi volersi rimettere in riga nelle ultime scene (di cui si è parlato in spoiler). Insomma, né carne né pesce. Capisco che possa piacere, ma a me ha convinto poco e come ho avuto occasione di dire ieri sera, l'ho messo, per i miei gusti, nella seconda categoria, ovvero tra i film che non reggono una seconda (o più) visione. L'unico aspetto che forse voleva costituire la novità del film era focalizzare molta attenzione sul concetto di "mossa Kansas City" che, a mio parere, voleva diventare una nuova icona delle trame del cinema moderno, un po' come fu, ad esempio, il MacGuffin di Hitchcock. Secondo me non ci è riuscito ed è un peccato perché le potenzialità c'erano.

    Dei titoli che hai citato ho apprezzato molto Basic, stranamente molto poco conosciuto nonostante i due bravissimi protagonisti. Gli altri erano gradevoli, ma meno coinvolgenti, così come Slevin. Mi viene da accostare a questi ultimi anche altri film, al momento mi vengono in mente solo Identità Sospette e Stay - Nel Labirinto della Mente.
     
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    Sì, certo, i film che ho citato, e anche quelli citati da te, sono tra loro diversi, sia per genere che per qualità tecniche e altri fattori, e non volevo metterli sullo stesso piano. L'accostamento era principalmente dovuto all'intreccio della fabula, al come viene raccontata la storia: data una premessa iniziale, che possa partire dall'inizio, dalla fine, o dal centro della vicenda, si susseguono vari racconti in cui ci viene svelata una verità frammentaria, fino al finale che sovverte tutte le aspettative dello spettatore, più o meno riuscendoci. Ma se I soliti sospetti è un noir crudo e senza fronzoli, privo di ironia e dove la non-presenza di Keyser Söze, la cui personalità è riassumibile nella famosa citazione di Baudelaire, che nel film è rivisitata con "la beffa più grande che il diavolo abbia mai fatto è stato convincere il mondo che lui non esiste", cancella ogni speranza e ogni idea di redenzione, e vuole convincerci che il male (e chissà, forse ha anche ragione) che è dentro di noi non può essere sconfitto, Slevin è come giustamente tu dici un ibrido, dove non si capisce se vuole essere una parodia dai toni fumettistici, o un film che si prende sul serio, lasciando giustamente lo spettatore un po' interdetto. Va da sé che ci si può divertire vedendo più Slevin che I soliti sospetti. Ma a fine visione, I soliti sospetti ti lascia l'amaro in bocca e la sensazione di aver preso un pugno allo stomaco, di quelli che fanno male, e pensi che il film sarebbe stato bello anche con attori meno bravi e ti chiedi se sia una storia vera, per quanto è verosimile, di contro Slevin ha personaggi e vicenda esasperati e il tutto è retto da un'ottima regia e dalla bravura immensa degli attori, ma nulla più. Non per niente I soliti sospetti è diventato quasi un archetipo da imitare, la sua sceneggiatura e ripresa e studiata in tutti i manuali e numerose sono le citazioni e gli omaggi che gli vengono resi (l'ultima in ordine di tempo che ho vista, è nel pilot di Mr. Robot, di cui non dico nulla per lasciare, a chi non l'abbia mai visto, il piacere di scoprire la citazione, dove e quale sia). Slevin dal canto suo ha riscosso un breve successo temporaneo, più per il cast, e la "Mossa Kansas City" - non so cosa volesse essere nelle intenzioni degli autori, forse hai ragione tu sul MacGuffin, - è rimasta una battuta da fare tra chi apprezza il film, a mo' di strizzata d'occhio, ma nulla di più.

    Basic l'adoro. L'avrò visto quattro volte, forse cinque. Il ritmo è incredibile, gli attori bravissimi, e la trama evolve continuamente senza punti morti. Solo che al settimo colpo di scena ho detto: va beh, vaffanculo. Tuttavia la sua riuscita (anche se la critica l'ha stroncato) è da imputare a ciò che il film si prefigge: divertire attraverso la trama facendo succedere delle cose. E ne succedono di cose.

    Mi hai ricordato di vedermi Identità sospette. Era un film che dovevo guardare ma mi è passato di mente.

    Altri due film, molto diversi tra loro, e molto diversi da quelli finora citati, ma che per la ricchezza della trama possono essere accomunati, sono Jackie Brown e (uno dei miei preferiti, di cui consiglio anche la lettura del romanzo) L.A. Confidential.
     
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    Beh, sì, come ho detto mi piace il genere e vedo volentieri tutti questi film, ma alcuni mi restano poco e quindi li metto nella categoria dei film minori, pur essendoci degli autentici capolavori come già detto. Slevin per me non riesce a spiccare il volo, ma sono gusti personali.

    Basic rimane un film molto divertente, in realtà lo vidi tre volte in una settimana la prima volta (per farlo vedere ad amici) e ora sono anni che non lo guardo, quasi quasi ne approfitto per rivederlo, il ricordo di tutti i passaggi è abbastanza sbiadito e voglio vedere se riesco a gustarmelo nuovamente e se regge col tempo.

    Non so, mentre su tutti gli altri titoli concordo, Jackie Brown e L.A. Confidential mi sembrano un po' meno affini al genere di cui si parlava, ma sarà che di Jackie Brown mi influenza troppo sapere che è di Tarantino e L.A. Confidential è troppo legato al genere noir-poliziesco. Mentre per ricollegarmi al già citato Guy Ritchie, anche se un po' tirato, citerei Revolver.
     
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8 replies since 10/6/2015, 23:45   104 views
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