#StopBombingGaza

Io più che altro, penso che l'unica cosa da fare sia esprimere la verità con le parole più adatte. Senza addolcirne. Non dico mostrare le foto come si è fatto, quello è eccessivo e fuori luogo, nonché morboso. La spettacolarizzazione della morte e dei sentimenti, fa troppo schifo. Inoltre, mi metto nei panni di quei genitori, non solo hanno perso un figlio, ma la sua morte, il suo cadavere, il suo corpicino, viene esposto e usato, mostrato fino a perdere ogni dignità.
Non è giusto.

Che tu l'abbia presa sul personale, e insulti invece di difendere le tue affermazioni con arogmenti (che evidentemente ti mancano) mi fa solo pensare di aver sprecato tempo. La colpa è mia, non preoccuparti. Ma non avverrà più che ti prenda in considerazione.

Sai ennedineve, hai ragione quando dici di essere obbiettivi, e rimanere lucidi.
Ma il punto è che mi manca completamente la speranza che sia le mie parole o azioni, qualunque cosa possa dire o fare, sia le azioni e parole di un qualunque gruppo anche molto numeroso, possa servire a qualcosa.
Lo scoramento più grande mi ammorba.

Mi sento come gli indigeni dei caraibi quando sentono che sopraggiunge un uragano. Sai cosa fanno? Si urbiacano. Perché dicono: non c'è niente di più sensato da fare.

Siamo impotenti.

Ank, non devi chiedermi scusa, e non sono manco offeso. Mi dà solo fastidio che si prendano delle frasi, si esulino dal contesto, e vi si attribuisca un significato che non fa parte né della mia persona né del messaggio che veicolo.
Il tuo metodo si chiama decostruzionismo. Ne eraa maestro Derrida, ma dopo un po' è stato riggettato da chiunque perché scorretto e fallace.

A me no, non è l'immagine in sé che mi dà problemi, ma è tutto ciò che ne sta dietro, e le cause che comporta. In altre parole mi fa schifo la mercificazione e temo che renda insensibili le persone.
La foto in sé mi provoca dolore, certo. Ma è un dolore che so come affrontare, perché so che nel mondo si muore per mille altre ragioni, e la morte fa sempre schifo, indipendentemente dall'abito.
Mentre ho proprio terrore di un mondo abituato all'idea della morte violenta.

Io ricordo pure le bombe all'uranio impoverito buttate sull'Iraq nella prima guerra del golfo. Solo a Bagdad sono morti 500, 000 bambini. Cinquecento mila. Un numero che fa paura. Ma Saddam era il cattivo, e solo poche persone, tra cui un prete che non ricordo il nome, un orete francese, ne parlava. Vidi delle foto: bambini nati con malformazioni, mani e piedi attaccati al tronco senza braccia e gambe. Bambini la cui faccia sembrava fatta di plastilina e che qualcuno ci aveva ficcato le dita dentro e girato, per mischiare un po' tutto. E poi c'erano tutte le conseguenze dell'uranio. Un pezzo di carrarmato colpito da uranio impoiverito, rimaneva radioattivo per un periodo non minro di cinquecentomila anni. Con la pioggia le radioazioni finivano nel sottosuolo, nelle falde, e quell'acqua oltre a venir bevuta era usata per l'agricolutura e per alimentare gli animali. Ancora oggi muoino non so quante persone per gli effetti del bombardamento americano che, per fare un paragone dell'immensa devastazione, venne calcolato all'epoca che nel primo quarto d'ora dell'attacco, caddero su Bagdad le stesse bambe che caddero su Berlino durante tutta la Seconda Guerra Mondiale.

Certo, e l'ho anche detto nel mio primo commento: si piange per il proprio cane, ma non si versa una lacrima se affonda un barcone con 600 persone metà dei quali bambini.
La mia spiegazione è autodifesa, per non impazzire di fronte all'orrore. Allora si divide il mondo in due. Quello che fa parte del nostro quotidiano, a cui ci legano le emozioni, e l'altro, a cui siamo legati con la parte razionale del cervello.

Io ricordo pure le bombe all'uranio impoverito buttate sull'Iraq nella prima guerra del golfo. Solo a Bagdad sono morti 500, 000 bambini. Cinquecento mila. Un numero che fa paura. Ma Saddam era il cattivo, e solo poche persone, tra cui un prete che non ricordo il nome, un orete francese, ne parlava. Vidi delle foto: bambini nati con malformazioni, mani e piedi attaccati al tronco senza braccia e gambe. Bambini la cui faccia sembrava fatta di plastilina e che qualcuno ci aveva ficcato le dita dentro e girato, per mischiare un po' tutto. E poi c'erano tutte le conseguenze dell'uranio. Un pezzo di carrarmato colpito da uranio impoiverito, rimaneva radioattivo per un periodo non minro di cinquecentomila anni. Con la pioggia le radioazioni finivano nel sottosuolo, nelle falde, e quell'acqua oltre a venir bevuta era usata per l'agricolutura e per alimentare gli animali. Ancora oggi muoino non so quante persone per gli effetti del bombardamento americano che, per fare un paragone dell'immensa devastazione, venne calcolato all'epoca che nel primo quarto d'ora dell'attacco, caddero su Bagdad le stesse bambe che caddero su Berlino durante tutta la Seconda Guerra Mondiale.

Sono ripresi i bombardamenti a Gaza. La proposta di tregua è durata sei ore, anche se Hamas non si era mai fermata; intanto è morto un civile israeliano a Erez.