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  1. sigfried
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    Comunque, do una risposta un po' più articolata.

    Iniziamo dalla domanda di Lulla, se qualcuno di buon cuore arriverà mai a comandare banche e il resto.
    Di primo acchito, mi vien da rispondere è il sistema (qualunque cosa significhi) che favorisce persone senza scrupoli a raggiungere posti di potere e, qualora ci arrivasse un santo, per non essere fatto fuori (anche letteralmente) dovrebbe adeguarsi a una data linea comportamentale.
    Ma riflettendoci, non è così semplicistica la cosa.
    E non penso neanche sia una cosa generazionale. Perché di esempi di persone di potere, non solo politico ma anche sportivo, che per anni hanno lavorato con passione e per la gente, mentre ora si prostituiscono al Dio denaro senza pudore, ce ne sono a iosa. Non può essere un virus che li ha colpiti contemporaneamente. Non credo neanche che con la vecchiaia si diventi più cinici, anzi, con la vecchiaia, quando oramai si sa che si deve morire, l'unica cosa che ci resta è il sogno della nostra vita, vivere la nostra vita per le passioni. Per questo, sono pochi i vecchi che si suicidano rispetto agli adolescenti. Un vecchio conosce il valore del futuro, per un adolescente il futuro è qualcosa di lontano, irreale, che perderlo non ha importanza.
    Su questo dato di fatto, mi viene difficile credere che la vecchiaia porti a una recrudescenza di ogni tratto negativo personale. Ci deve essere qualche altra spiegazione.
    Ma non riesco a trovarla.
    La più plausibile, è che nell'aria ci sia qualcosa. No, non parlo di scie chimiche e cazzate da complottisti. Intendo dire c'è un clima culturale eterogeneo e transnazionale che ci pervade tutti. Sarà per via della crisi, o la decadenza della cultura da valore ad elitarismo intellettuale. Sarà che i miti di una volta non esistono più, e sono stati soppiantati da pagliacci. Ma probabilmente non è questa la ragione.
    In realtà ho un'altra spiegazione, ma non voglio crederci. Cioè, ci credo, ma vorrei che qualcuno mi smentisse.
    E questa spiegazione è riassumibile con una frase scritta da Biante, uno dei sette saggi: "la maggior parte degli uomini è cattiva".
    Una frase che può avere diverse interpretazioni.
    1) Su sette miliardi di persone, almeno tre miliardi e mezzo più uno sono cattivi.
    2) Se si metteno di fronte die gruppi, il gruppo più numeroso (e forte) diventa cattivo.
    3) (la peggiore ipotesi) La maggior parte di ogni uomo, inteso come azioni e pensiero, è cattiva.
    Se Biante ha ragione, vuol dire che ha ragione anche Raskol'nikov quando sostiene che qualsiasi uomo sulla terra se avesse la certezza di essere impunito, ucciderebbe.

    Ecco, io credo che questa sia la realtà dei fatti. L'uomo è cattivo. L'uomo uccide, se può. La cultura può salvarci, ma la cultura sta morendo, e noi uomini, come un cane che si morde la coda, non riusciamo a salvarla.
    Forse ciò che manca davvero, è una guerra seria, come catarsi. Il fascino della guerra - anche se la guerra fa schifo - ci corteggia tutti e nessuno ne è immune. C'è chi vi resiste di più. Ma tutti cadiamo sotto le sue profferte.
     
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181 replies since 13/7/2014, 23:37   1435 views
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